Ambiente

I cavalieri del Trebbia “Teniamo pulito il fiume che ci ha visto nascere”

Sono i 'custodi' del Parco del Trebbia hanno raccolto durante le loro ronde quasi quotidiane interi camion di pneumatici, tubi, borse e bottiglie, tavoli da campeggio, palloni

I cavalieri del Trebbia

“E’ iniziato tutto dopo l’alluvione del 2015. Il Trebbia aveva portato con sé ogni tipo di rifiuti, che finiva poi abbandonato lungo le rive. Insieme ad un gruppo di amici abbiamo deciso di tenere pulito il tratto del fiume lungo il Comune di Gragnano”. Battezzati in maniera goliardica Cavalieri del Trebbia, questa sorta di ‘custodi’ del Parco del Trebbia hanno raccolto durante le loro ronde quasi quotidiane interi camion di pneumatici, tubi, borse e bottiglie, tavoli da campeggio, palloni. Un ‘bottino’ consegnato alla discarica del paese.

“Abbiamo trovato tantissime scarpe e ciabatte, un numero tale da poterci aprire un negozio” ricorda Tino Fulgosi. Nell’arco di questi 10 anni, invece, il gruppo dei Cavalieri si è via via sfoltito. Ora, insieme all’amico Nando Scrivani con il suo cagnolino Aaron, sono gli ultimi due rimasti a dedicare il proprio tempo. Nonni in pensione che, nonostante i nipotini già presenti e quelli in procinto di arrivare, continuano a presidiare il fiume. “Andiamo a passeggiare quasi tutti i gi

“Non sono un ambientalista puro – racconta Scrivani -, sono stato cacciatore e pescatore, quando era ancora possibile trovare pesci nella nostra zona. Ma amo la natura, sono nato qui e penso sia bello poter passeggiare nel Parco del Trebbia e non trovare rifiuti. Quest’anno poi con le piogge che sono cadute è diventato un vero e proprio paradiso, con fiori mai visti prima”.

Una cura per il bene comune, quella dei Cavalieri, che affonda nei ricordi dell’infanzia. Scrivani, originario della Costa di Casaliggio, mentre Fulgosi è di Castelbosco, parlano di come, da bambini, le giornate trascorse tra i tanti canali presenti in zona, così come nello stesso Trebbia, erano un’avventura continua tra gamberi di fiume, lasche (stricc’ in dialetto), rane.

Ora tutto questo non c’è più e i Cavalieri tutelano al meglio quello che è rimasto con buon passo, occhio allenato e grande cuore.