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Love is in the hair: ho donato i miei capelli per aiutare le donne malate di cancro

Nel Piacentino, la raccolta può contare su una rete di saloni che hanno deciso di aderire all'invito di Avis

donazione capelli

Love is in the hair, Piacenza capofila del progetto Avis per la donazione dei capelli. Un gesto alla Jo March, tra le protagoniste di Piccole Donne, capolavoro di Louisa May Alcott. Jo aveva tagliato le proprie lunghe chiome per venderle, e consentire così alla madre di sostenere le spese necessarie per raggiungere il padre, ferito in guerra. Un sacrificio di vanità nel nome di un bene più grande, quello della solidarietà e della sorellanza, aiutando altre donne a sentirsi meglio con se stesse e sostenerle nel percorso di cura. Una sensibilità che nel nostro territorio ha trovato terreno fertile. Su 41 donazioni già censite a livello regionale dall’avvio della campagna Avis nei mesi scorsi, ben 15 arrivano da Piacenza. Il progetto, in collaborazione con Tristarc Onlus, è mirato alla realizzazione di parrucche solidali per pazienti oncologiche e dermatologiche.

Nel Piacentino, la raccolta può contare su una rete di saloni che hanno deciso di aderire all’invito di Avis, con il coordinamento per questa specifica attività della sede comunale di Piacenza. “Siamo molto soddisfatti di questa adesione così consistente – commenta Giovanni Villa, presidente dell’associazione cittadina – è la dimostrazione della fiducia che si ripone in Avis, sinonimo di affidabilità e serietà”.

Qual è la finalità del progetto? “Le donatrici devono consegnare i loro capelli nella sede dell’Avis comunale di Piacenza. Tocca poi a noi consegnarli a Tricostarc, che li suddivide e cataloga – spiega Villa -. Le parrucche infatti saranno poi realizzate con i capelli che siano il più possibile simili a quelli delle singole destinatarie”. Un aspetto questo molto importante: non si tratta semplicemente di rispondere a un’esigenza funzionale delle pazienti, ma di riuscire ad aiutarle a recuperare i propri tratti distintivi, già compromessi dalla patologia. Non è una semplice questione estetica, insomma, quanto di identità.

Le donne che vogliono entrare a far parte di questo circolo virtuoso devono ovviamente avere capelli lunghi (la misura varia dai 40 ai 30 centimetri), che possono essere del colore naturale o anche tinti, così come bianchi o brizzolati. L’unica prescrizione è che non siano tinti dall’henné, perché non permette di realizzare una colorazione specifica. I saloni che hanno aderito all’appello di Avis Piacenza sono poco meno di una decina, distribuiti su tutto il territorio provinciale. In città ne sono presenti 3, altri si trovano a Fiorenzuola, Cortemaggiore e in Alta Valtidone. Per vedere l’elenco, è possibile cliccare qui. Chi li avesse già tagliati e conservati con cura, li può ugualmente donare, dice Villa. “Una signora ha voluto consegnarci i capelli della figlia, tagliati qualche anno fa. Noi li abbiamo a nostra volta consegnati a Tricostarc”.

L’ESPERIENZA DEL SALONE – Tra le attività che hanno deciso di partecipare al progetto c’è anche Reality by Fabio Zaffignani, in viale Beverora a Piacenza. Una decisione motivata proprio dalla particolare sensibilità delle clienti. “In tante, negli anni passati, avevano espresso questo desiderio – racconta Fabio Zaffignani – e chiesto informazioni su come poter donare i propri capelli, in modo che potessero continuare ad avere ‘vita’ anche dopo il taglio. Quando quest’anno siamo stati contattati da Avis abbiamo deciso di aderire, contenti di poter entrare a far parte di un progetto già definito”.

La rete dei parrucchieri contattati dall’associazione è importante, perché hanno ricevuto chiare istruzioni in modo che il dono delle clienti – senza costi ulteriori rispetto a quelli della prestazione richiesta – possa diventare una parrucca solidale. “La lunghezza richiesta è consistente, dai 40 – dice Fabio – infatti c’è chi decide di aspettare prima di tagliarli, in modo da farli crescere ancora un po’. Ma anche misure più corte possono andare bene”. Infatti, sul sito della campagna Love is in the air, viene specificato che possono essere ugualmente utilizzati per confezionare parrucche con tagli più corti, seppure meno richiesti, oppure per pazienti oncologiche pediatriche.

L’ESPERIENZA DELLA DONAZIONE – Il salone Reality ha condiviso sui propri social l’esperienza di Benedetta Cutolo, una giovane cliente che ha deciso di dare una finalità solidale a un deciso cambio di immagine, passando dai capelli lunghi a un taglio corto. “E’ stata mia mamma a darmi l’idea di donare i capelli, quando per la prima volta qualche anno fa li ho tagliati corti per la prima volta” racconta Benedetta, 25 anni, laureata in Neuroscienze all’università di Trieste. “Ho aspettato di farli crescere ancora, molto lunghi, in modo da rendere il cambio ancora più radicale. Ho la fortuna di averne tanti, sani, non avendoli mai decolorati – spiega Benedetta, che lavora come Research Assistant a Francoforte sul Meno – mi fa piacere pensare possano invece essere utili a qualcuno che questa fortuna non ce l’ha. Non mi è pesato affrontare un taglio così radicale e gettare i miei capelli sarebbe stato sicuramente uno spreco, visto che ci sono associazioni che ne possono farne un ottimo uso”.