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“Nel collettivo ognuno scopre il proprio talento” Il metodo CinqueQuarti per imparare la musica e diventare grandi fotogallery

Il prossimo appuntamento pubblico è programmato in occasione del due giugno, quando le orchestre dei Cinque Quarti suoneranno in piazza Cavalli in formazione completa

Orchestra CinqueQuarti

“Quello dell’istruzione musicale solitamente è un mondo di selezione e di lezioni individuali per far crescere il singolo. Da noi il metodo è semplicemente capovolto: non esiste la selezione, il nostro progetto fin da subito è mettere insieme l’orchestra e ogni perfezionamento individuale è sempre funzionale al collettivo“. La filosofia dei CinqueQuarti è tutta qui, riassunta in poche parole da Darko Jovanovic, uno dei maestri che hanno cresciuto in questi mesi i piccoli orchestrali appartenenti a tante scuole elementari e medie piacentine. Allora come migliorano le loro capacità i piccoli musicisti in erba? “A volte si attivano nel gruppo – continua – dinamiche imprevedibili, magari per settimane ci sono progressi lentissimi in alcuni degli alunni, poi all’improvviso qualcuno esplode. E’ successo anche in occasione del concerto di sabato scorso (quello del 25 maggio ndr) al Municipale, si è presentato un ragazzino delle elementari a cui non avevo dato la parte del primo clarinetto di uno dei brani eseguiti. Eppure questo era pronto ad eseguirla, si è fatto spiegare dal compagno solista come farla, l’ha studiata da solo e alla fine si è detto: ‘posso farlo anche io’. Non mi è rimasto che fare eseguire quella parte solista a tutti e due…”.

Darko è maestro di fiati della scuola Mikrokosmos, uno dei partner del progetto “Dalla classe all’orchestra”, e sottolinea quanto sia fondamentale il lavoro svolto con le docenti delle classi elementari e medie coinvolte: “Quando facciamo le prove c’è un rapporto molto stretto con le maestre, grazie all’interazione coi docenti riusciamo a capire chi si impegna di più, come suscitare l’interesse e anche come possiamo aiutare chi incontra maggiori difficoltà. In questo senso il nostro metodo è inclusivo, a scuola si parla spesso di progetti e di progettazione, ecco il nostro progetto è l’orchestra. Le lezioni si svolgono su livelli diversi: si parte subito suonando insieme e da questo punto di vista ci sono docenti che hanno dovuto adeguarsi, perchè molti vengono da un insegnamento di natura individuale. Teniamo in momenti diversi le cosiddette lezioni ‘di fila’, ovvero con tutti i bambini della stessa fila nell’orchestra, poi passiamo a quelle per tipologia di strumenti utilizzati, abbiamo quindi lezioni ‘per sezione’, ovvero con tutti gli strumenti a fiato, o tutti i legni, oppure gli archi, fino a riunire insieme l’intera orchestra. In questo modo attraverso il collettivo anche i singoli compiono progressi, talvolta lo stimolo a migliorare viene dal compagno, dalla volontà di emulare quelli migliori”.

Darko Jovanovic
Darko Jovanovic al Municipale

 

Un altro aspetto inatteso riguarda l’utilizzo delle nuove tecnologie e dei tanto demonizzati cellulari. “E’ vero – fa notare Darko – occorre controllare l’utilizzo dei dispositivi digitali da parte dei più piccoli, ma nel nostro caso abbiamo esempi assolutamente positivi, basti pensare che tra i gruppi di lezione ci scambiamo i video delle prove individuali su whatsapp e dal telefono si impara a correggere la diteggiatura, un esempio di buona tecnologia”. “Io non conosco i bambini quando faccio lezione di musica per la prima volta – annota Darko – e quindi davanti a me partono tutti da zero. E’ successo in tante occasioni che alunni con grossi problemi a scuola si rivelassero straordinariamente portati per la musica. A volte sono state le stesse maestre a sorprendersi e a chiedermi a proposito di un loro alunno: ‘E’ bravo a suonare? Ma come è possibile, visto lo scarso rendimento nel resto delle materie?” “Invece succede proprio così – rimarca – riuscire nella musica per tanti alunni è un grande risultato che li può aiutare anche a migliorare in tutto il resto, perchè si dicono ‘allora io non valgo zero’. Per molti riuscire a suonare nell’orchestra è un modo per riscattarsi, per acquisire autostima, in un ambiente dove nessuno li etichetta. Questa esperienza è la prova che la scuola è di qualità quando riesce a coinvolgere tutti e a far partecipare tutti, noi riusciamo a fare un prodotto di qualità in un ambiente di qualità”.

Orchestra CinqueQuarti

 

IL PROGETTO – Il progetto di pratica orchestrale si chiama “Dalla classe all’orchestra” ed è nato per garantire un’educazione di qualità equa e inclusiva per tutti, ispirato al “El Sistema” del maestro venezuelano José Antonio Abreu e al modello del Coro de Manos Blancas. I primi passi sono stati mossi un anno e mezzo fa alla scuola “Caduti sul Lavoro”, all’interno del Quarto Circolo Didattico di Piacenza diretto da Simona Favari, che ha promosso con grande costanza l’orchestra e l’ha anche diretta in occasione dei concerti. Oggi le orchestre composte da bambini e bambine sono diventate due per oltre duecento componenti: l’età dei musicisti va dagli 8-9 anni fino ai 13-14 anni e la logica dell’orchestra è quella dell’avvicendamento progressivo dei componenti, alcuni dei più grandi sono rimasti come tutor dei più piccoli. Inoltre gli strumenti musicali sono tutti i comodato d’uso forniti dalla scuola, e si possono cambiare durante il percorso formativo.

Le prove generali delle formazioni musicali si tengono abitualmente al sabato mattina, mentre le classi coinvolte dedicano abitualmente quattro ore curricolari per le prove cosiddette di sezione. La musica entra così nel programma didattico in maniera nuova, collettiva e diventa occasione di incontro e per mettere insieme le competenze acquisite in classe. Finora le orchestre hanno fatto i conti con gli spazi un po’ sacrificati dello spazio mensa della “Caduti”, presto verranno messi a disposizione locali più capienti e funzionali. Il prossimo appuntamento pubblico è programmato in occasione del due giugno, quando le orchestre dei Cinque Quarti suoneranno in piazza Cavalli in formazione completa, davanti alle autorità cittadine per celebrare la Festa della Repubblica.

Nei mesi passati è stato deciso di dare vita all’associazione di Promozione Sociale CinqueQuarti per dare maggiore solidità anche organizzativa al progetto “Dalla classe all’orchestra”. L’associazione, presieduta da Gianna Arvedi, ha un consiglio e un segreteria che lavorano a supporto delle due orchestre che si sono formate con il coinvolgimento diretto anche dei genitori dei piccoli musicisti. “E’ stato momento emozionante ma non solo – sottolinea Arvedi, ricordando l’evento di sabato 25 maggio al Municipale – perchè abbiamo assistito all’esibizione di oltre duecento bambini che fanno musica, non la studiano soltanto. E quindi è stato un concerto di qualità. E’ questo il valore formativo straordinario dell’esperienza dell’orchestra CinqueQuarti, non c’è soltanto l’emozione che suscita, ma è fondamentale anche sul piano della formazione generale degli alunni. Che sono sostenuti dalla passione dei maestri e degli accompagnatori”.

Orchestra CinqueQuarti

 

Arvedi ricorda che l’esperienza della musica in classe era partita circa dieci anni fa e anche nel suo ruolo di presidente del Conservatorio “Nicolini” aveva cercato di incentivarla, inoltre fa notare che “tanti maestri di musica che oggi lavorano all’orchestra si sono formati al Conservatorio”. “Dalle classi – aggiunge – dove l’idea si è sviluppata come esperienza interna alla scuola si è trasferita quindi alla città, attraverso una collaborazione che non è stato facile costruire, negli anni è stato raggiunto un numero notevole di scuole, e oggi abbiamo richieste di collaborazione anche fuori da Piacenza. Abbiamo intenzione di allargare ancora la rete, anche mediante la stipula di convenzioni”. “Nella Fondazione di Piacenza e Vigevano è stato trovato un primo convinto finanziatore del progetto – continua Arvedi – che ci ha assicurato un sostegno importante. Trattandosi di tante scuole, il progetto è diventato di una dimensione tale che è stato deciso di dare vita a un’associazione anche per poter intercettare finanziamenti e bandi. Infine da presidente mi sto occupando di un’altra questione urgente, quella degli spazi per le prove. Oggi devono provare separatamente circa 100 bambini per ciascuna delle due orchestre e i locali della mensa della scuola Caduti sono decisamente angusti, per questo con la collaborazione del Comune e di altri enti stiamo lavorando per disporre di una sala adeguata per il prossimo anno”.

“L’associazione è nata per motivi organizzativi – spiega la segretaria Giorgia Veneziani – e di supporto alle orchestre, occupandosi di questioni di natura molto pratica: la gestione degli spazi per le prove, il trasporto strumenti e la promozione degli eventi per farla conoscere alla città. Inoltre l’associazione è un ente con la possibilità di raccogliere risorse per l’acquisto degli strumenti e la loro manutenzione”. Dopo il debutto ufficiale in pubblico, con un concerto alla Galleria Alberoni del maggio del 2023, la rete di scuole che hanno aderito al progetto “Dalla classe all’orchestra” è cresciuta ancora, tanto che le orchestre sono diventate due. Sul palco del Municipale, in occasione del concerto di sabato 25 maggio 2024, sono saliti infatti i bambini e le bambine provenienti da molti istituti piacentini: Caduti sul Lavoro, De Amicis, Due Giugno, Taverna, Sant’Antonio, Pezzani, De Gasperi, Dante e Carducci, Istituto Comprensivo di San Nicolò.

Nello statuto dell’associazione si legge la finalità è quella di “sostenere e promuovere progetti di pratica musicale nelle scuole in orario scolastico ed extrascolastico a partire dal progetto di rete attualmente esistente sul territorio e ideato al 4° Circolo Didattico “Dalla classe all’orchestra”, intende offrire a bambini e ragazzi, secondo le potenzialità ed attitudini di ognuno e indipendentemente dalle condizioni economiche e sociali, l’opportunità di fare musica insieme in contesti collettivi di tipo orchestrale e corale secondo un approccio metodologico ispirato a El Sistema venezuelano”. L’obiettivo inoltre è di “promuovere attraverso la pratica musicale la collaborazione tra le diverse culture e tradizioni presenti sul territorio in un’ottica di piena inclusione, per favorire il pieno sviluppo della persona umana, delle sue attitudini e dei talenti con una particolare attenzione a chi si trova in condizioni di disagio, fragilità o svantaggio personale, psichico, fisico, economico o sociale. Generare un movimento culturale di promozione intorno al tema dell’educazione musicale e dell’inclusione sociale. Offrire formazione agli operatori musicali e a tutti i soggetti interessati a realizzare le attività e i progetti sostenuti dall’associazione. Coltivare relazioni, scambi e confronti in ambito nazionale e internazionale fra enti e persone che promuovono e coltivano progetti di educazione musicale e inclusione sociale. Svolgere ogni altra attività diversa, purché secondaria e strumentale rispetto a quelle sopraelencate di interesse generale, e compiere, sempre nel rispetto della normativa di riferimento, ogni atto od operazione contrattuale necessaria o utile alla realizzazione diretta o indiretta degli scopi istituzionali.
Tutte le attività e i progetti sostenuti dovranno mirare a raggiungere un alto livello artistico e musicale e garantire parallelamente lo sviluppo delle competenze cognitive, socio- emotive e di cittadinanza. Tutti i soggetti che operano all’interno dei progetti sostenuti e delle attività realizzate dovranno rispettare principi etici e valori universali e inclusivi: uguaglianza, diritti, partecipazione, comunità, sostenibilità, rispetto per la diversità, non-violenza, fiducia, onestà, coraggio, gioia, amore, ottimismo, speranza”.

Il Direttivo dell’associazione CinqueQuarti:
Anania Domenico
Armellini Danilo – tesoriere
Arvedi Gianna – presidente
Carini Libè Francesca
Favari Simona – vicepresidente
Laino Rosa
Matino Maria Luisa
Menozzi Elisabetta
Veneziani Giorgia – segretaria