Salute

Ada e Ferruccio, sposati da 50 anni con un regalo per i bimbi ricoverati “Speriamo di essere un esempio”

Ada e Ferruccio Ausl

“Non aveva senso festeggiare e basta, volevamo fare qualcosa di utile”. E così Ferruccio Imberti e Ada Carla Quadrelli si sono “sposati” di nuovo – a 50 anni dallo scambio degli anelli – e hanno deciso di fare una donazione importante all’ospedale di Piacenza: un videolaringoscopio neonatale, che entra nella dotazione all’unità operativa di Anestesia e Rianimazione. Un impegno per gli altri, soprattutto per i giovani, che non comincia ora per i due “sposi”. Lui, 79 anni e una vita passata fra casa e campo da calcio (è tuttora presidente, 34 anni or sono, della Unione sportiva dilettantistica Turris di Piacenza); lei, sette anni in meno, che col tempo ha condiviso questa passione e dal pensionamento in poi aiuta la società sportiva con le mansioni di segreteria. “Abbiamo duecento ragazzi iscritti – dicono – e gestirli, fra tesseramenti, partite e altre cose, è un grosso impegno: è come gestire una piccola azienda”. Prima di questa “nuova vita”, Ada Carla il calcio lo seguiva dalla tribuna. “Sono sempre andata a vedere le partite del Piacenza”, rivela. I due coniugi hanno raccontato la propria storia a margine di una conferenza stampa tenutasi nella mattinata del 27 marzo negli uffici dell’Ausl di Piacenza alla presenza della direttrice generale Paola Bardasi, dei direttori di Anestesia e Rianimazione Massimo Ruggero Corso e del dipartimento Materno infantile Giacomo Biasucci.

Per festeggiare le nozze d’oro, Ada e Ferruccio hanno organizzato un pranzo. “Volevamo fare qualcosa di utile, e così abbiamo deciso di destinare i regali che abbiamo ricevuto al reparto Anestesia e Rianimazione dell’ospedale di Piacenza. L’abbiamo scelto perché crediamo che sia uno di quelli in cui si verificano maggiori criticità. Dunque, grazie all’interessamento del dottor Corso (il primario, ndr), è stata individuata un’attrezzatura che fosse utile per il reparto e compatibile con i fondi raccolti (circa 3mila euro, ndr): siamo contenti che lo strumento acquistato serva per la rianimazione dei bambini appena nati”. E così hanno deciso di prendere il loro amore e metterlo a disposizione degli altri. “Non pensavamo di fare così tanto clamore – rivelano – ma magari diamo un’idea a qualcuno per fare la stessa cosa. Speriamo di essere un esempio positivo”. La medicina per i due coniugi è una questione di famiglia: le nipoti Caterina e Giorgia Cerati – presenti alla conferenza stampa – lavorano rispettivamente come psichiatra al Centro di salute mentale di Piacenza e come anestesista all’ospedale Guglielmo da Saliceto.

Quella fra Ada e Ferruccio è una storia che comincia 55 anni fa, nel 1969. “Frequentavamo un corso in una scuola serale – racconta Ada Carla Quadrelli -, io avevo 17 anni e lui 24. Così ci siamo conosciuti e dopo cinque anni ci siamo sposati”. Il segreto per un amore così lungo, confida Ada, è sicuramente “avere pazienza” ma soprattutto “qualche interesse comune”. E il calcio è sicuramente uno di questi, se non il più rilevante. “Lui è sempre stato nel calcio – dice Ada riferendosi ai 34 anni da presidente della Turris di suo marito Ferruccio Imberti -, e anch’io ho iniziato a dare una mano come segretaria e cassiera da quando sono andata in pensione”.

LA NOTA DELL’AUSL – Ogni anno all’ospedale di Piacenza nascono circa 2mila bambini, di questi circa cinque hanno difficoltà di respirazione alla nascita e hanno quindi bisogno di essere intubati per facilitare la ventilazione dei polmoni. Pensando a loro e al lavoro dei professionisti che se ne occupano, Ferruccio Imberti e Ada Carla Quadrelli hanno scelto di trasformare un loro personale momento di festa in un dono prezioso e, in occasione del 50esimo anniversario di nozze, hanno chiesto agli invitati alla loro festa, non un regalo, ma il versamento di un contributo per l’acquisto di un videolaringoscopio neonatale da donare ad Anestesia aziendale diretta da Ruggero Massimo Corso.

Grazie alla generosità di Ferruccio e Ada, e di tutti i loro amici e parenti, sono stati raccolti circa 3mila euro per l’acquisto di uno strumento specificatamente pensato per i neonati che va a potenziare la dotazione strumentale dell’Azienda in questo ambito e che risulta particolarmente utile per supportare la respirazione dei piccoli in difficoltà nel momento in cui vengono al mondo. Si tratta di un sistema di videolarigoscopia dotato di dispaly da 8 pollici con lame neonatali, che consente ai professionisti, in maniera più agevole, l’intubazione dei bambini e permette di condurre la rianimazione neonatale abitualmente effettuata da anestesisti rianimatori e pediatri, secondo le ultime indicazioni delle società italiane di Anestesia e neonatologia. Lo strumento si affianca alla tecnologie di videolaringoscopio già presenti in ospedale per pazienti pediatrici e soggetti adulti, e consente, all’operatore che sta effettuando l’intubazione, di seguire le procedure su uno schermo di otto pollici affiancato dai colleghi con una visione più dettagliata e limpida.

La donazione è dedicata ad Anestesia aziendale, ma vista anche la facilità di trasporto, è uno strumento trasversale anche per Pediatria e neonatologia guidata dal professor Giacomo Biasucci. “Ancora una volta l’umanità dei piacentini è encomiabile”, ha sottolineato la direttrice generale Paola Bardasi, che ha voluto ringraziare personalmente Ferruccio Imberti e Ada Carla Quadrelli insieme a Massimo Ruggero Corso, Giacomo Biasucci e Giorgia Cerati, professionista del reparto di Anestesia. “Il momento della nascita di un bambino è magico e delicato, per qualcuno più delicato di altri. Questa tecnologia – prosegue Bardasi – così specificatamente pensata per queste piccolissime creature consentirà ai professionisti di agire ancore più precisamente e agevolmente e ai bambini di avere la migliore assistenza riducendo i fastidi legati all’intubazione. Per questo ringrazio i signori Imberti che hanno così generosamente pensato al nostro ospedale per questa importante donazione, trasmettendo a tutti un’importante lezione di sensibilità e attenzione alla comunità”.