Dalla politica al volontariato, “Così mi sento davvero utile alla collettività”. Marvin Di Corcia, 28 anni ancora da compiere, ha messo da parte riunioni di partito e banchetti informativi per i turni in Croce Bianca. “Durante la pandemia – racconta – ho avuto modo di conoscere il mondo del volontariato del soccorso, una realtà che prima non conoscevo e che mi ha subito interessato. Una volta concluso il mio mandato come consigliere comunale nella tarda primavera del 2022, ho deciso di continuare a mettermi a disposizione dei cittadini, seguendo però un’altra strada. Dopo aver frequentato il corso per volontari (il 5 febbraio è in partenza la nuova edizione) all’inizio del 2023 ho iniziato a fare i turni in Pubblica: sono soccorritore e autista dei mezzi ordinari”.
Eppure quella per la politica, nella fila della Lega, è stata per Marvin una passione intensa e precoce. “Ho iniziato alle fine delle superiori, partecipando alle elezioni studentesche della mia scuola, l’Isii Marconi – racconta -. Sono stato rappresentante di istituto e nella consulta provinciale degli studenti nel 2015, e poi sono diventato coordinatore nazionale degli studenti a livello federale per la Lega”. Finite le superiori con un contratto di lavoro come programmatore in mano, la militanza in politica prosegue: poco più che ventenne Di Corcia entra in consiglio comunale a Piacenza nel 2017 con l’amministrazione Barbieri, e un paio di anni dopo diventa il coordinatore provinciale dei Giovani Padani. “E’ stata un’esperienza importante, in termini di crescita personale e di responsabilità, che mi ha dato tanto ma al tempo stesso mi ha tolto tanto – ammette – sul fronte della spensieratezza e della possibilità di vivere con tranquillità la mia età. Già alla fine del mandato in consiglio comunale, tra il 2021 e il 2022, ho iniziato a considerare la possibilità di dedicarmi ad altro”.
Con l’attività politica al momento ‘in stand by’, il tempo libero è dedicato al cento per cento al volontariato. “Ma non voglio che si pensi che lo faccio per un tornaconto personale. Al momento quello della politica è un mondo che non mi interessa e in cui non mi riconosco più – sottolinea Di Corcia -. In Pubblica mi sento in famiglia, tra volontari di tutte le età: ragazzi giovani, anche più di me, e anche pensionati, che mettono a disposizione di tutti il proprio tempo. C’è un’umanità che non ho trovato – dice – in altri contesti e che mi ha spronato a diventare soccorritore”. Una testimonianza tangibile è arrivata in occasione dell’alluvione in Romagna nei mesi scorsi, che ha visto l’intervento di tanti volontari anche da Piacenza. “E’ stata la mia prima partecipazione a un’emergenza di livello nazionale – racconta -. Durante l’alluvione in Valnure nel 2015, come tanti altri ragazzi, avevo deciso di andare ad aiutare come spalatore. Ora ho imparato invece come sia importante operare in maniera coordinata e organizzata, con chi si occupa di soccorso e protezione civile, per poter essere davvero efficaci nei territori in cui è chiamati a intervenire. Durante questa esperienza in Romagna ho incontrato un signore, anche lui volontario, che mi ha detto ‘è proprio vero, quando c’è bisogno voi ci siete sempre’. Ecco, è in questo motto della Pubblica Assistenza, ‘esserci sempre’, quello in cui mi riconosco adesso. Ed è questo che voglio fare”.